Referendum acqua pubblica, la denuncia dei comitati contro la “tariffa truffa”
I movimenti segnalano che il metodo tariffario introdotto dall’Aeeg aggira il risultato della consultazione di tre anni fa. Nei prossimi giorni il Tar della Lombardia si pronuncerà sul ricorso promosso da Federconsumatori.
“Abbiamo voluto il referendum perché l’acqua fosse considerata un diritto, non per risparmiare qualche euro in bolletta”. Questo il senso dell’ennesima mobilitazione del movimento per l’acqua pubblica, protagonista della campagna referendaria del 2011. A quasi tre anni dalla consultazione cui parteciparono 27 milioni di italiani, i comitati continuano a denunciare il tradimento della volontà popolare. Non solo perché la “remunerazione del capitale investito” non sarebbe stata eliminata dalle bollette – come stabilito dall’esito referendario e dalla Corte Costituzionale – ma anche perché il “diritto all’acqua” sarebbe messo in discussione da più parti. Almeno secondo le valutazioni dei comitati, che si sono confrontati sabato pomeriggio, a Milano, in un convegno intitolato “per il diritto all’acqua, contro la tariffa-truffa dell’Aeeg”.
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