Torture, la Cia nascondeva i propri metodi all’America
E’ un argomento caldo, soprattutto in America e soprattutto dopo la fuga di notizie che svelerebbe un tentato insabbiamento delle indagini intraprese dal Senato per verificarne la reale esistenza.
Le torture messe in atto dalla Cia durante le proprie interrogazioni sarebbero state deliberatamente nascosta ad amministrazione e popolazione americana. Questa è la conclusione di un rapporto, realizzato proprio dal Senato e svelato dal Washington Post.
In questo documento, lungo 6 300 pagine e redatto da una commissione del Senato americano, la Cia viene infatti accusata di aver nascosto alcuni dettagli sulla brutalità di certe procedure, paragonate a torture, e di aver accusato ingiustamente alcuni prigionieri detenuti in prigioni segrete, di complotto.
L’agenzia avrebbe inoltre nascosto il modo in cui sono state ottenute alcune rivelazioni chiave dai detenuti sottomessi alle tecniche brutali dagli agenti americani, racconta il Washington Post.
Informazioni su Al Qaida, “come quelle che hanno condotto all’operazione contro Bin Laden nel 2011″, spiega il Washington Post.
Il documento è stato redatto in seguito ai “racconti dettagliati di decine di persone detenute dalla Cia” tra il 2002 e il 2006, spiega il Washington Post, ed è proprio il documento che la Cia avrebbe tentato di manomettere entrando nei server del Senato.
All’epoca dei fatti, l’Agenzia era nel vivo della propria “guerra al terrorismo” voluta dall’allora presidente americano Bush e utilizzava queste tecniche assimilate alla tortura, come la privazione del sonno, l’affogamento e l’obbligo alla nudità dei detenuti, per ottenere informazioni. Tecniche a cui mise fine Barack Obama nel 2009.