Nuova Guinea: Un mondo perduto dentro il cratere del vulcano spento
Una giungla incontaminata dentro il cratere di un vulcano della Nuova Guinea pullula di creature mai scoperte, evolutesi in totale isolamento dall’ultima eruzione avvenuta 200 mila anni fa.
Una spettacolare varietà di uccelli, rane con le zanne, pesci che emettono uno strano grugnito, piccoli marsupiali simili a orsi, gigantesche lucertole predatrici, ratti giganti sono solo alcune delle straordinarie creature scoperte dai fortunati esploratori.
Il team era composto da scienziati britannici, americani, hawaiiani e della Papua Nuova Guinea, affiancato da una troupe del dipartimento di Scienza naturale della Bbc che ha filmato l’intera spedizione, ricavandone un documentario in tre parti che verrà mandato in onda domani sera.
Calatisi con un elicottero giù nei tre chilometri di profondità del cratere sul monte Basavi, il loro primo incontro è stato con una rana dalle incosuete zanne. Ai biologi è bastato 30 secondi per rendersi conto di trovarsi in un habitat popolato da specie del tutto sconosciute.
Nel corso della fortunatissima spedizione, durata soltanto cinque settimane, gli esploratori, infatti, sono riusciti a catalogare almeno 40 nuove specie di animali, incluse 16 rane, un geco che si mimetizza, almeno tre specie di pesci, un nuovo tipo di pipistrello e un ratto gigante, che a quanto pare sarebbe il più grande al mondo.
La scoperta costituisce un’ulteriore prova della ricchezza di vita che si nasconde nel mondo delle foreste fluviali, e gli scienziati sperano che ciò contribuisca a sensibilizzare la popolazione internazionale all’azione concreta in difesa di questi ecosistemi.
“Ė stata un’esperienza sbalorditiva che ci ha fatto ulteriormente capire quanto valga la pena difendere questi habitat” ha detto al Guardian il dottor George McGavin, a capo della spedizione.
Attualemente le foreste fluviali della Papua Nuova Guinea vengono distrutte del 3,5 per cento ogni anno.