Riciclo: in 10 anni ha creato oltre 70 mila posti di lavoro e risparmiato 6,7 miliardi di euro
Si dice che l’Italia sia uno dei Paesi meno attenti al problema del riciclaggio, e che se ne fa troppo poco. Questo è vero, se ci confrontiamo con gli altri Paesi europei, ma andando a guardare i numeri ci accorgiamo che questi sono più che incoraggianti.
Negli ultimi 10 anni di progetti di riciclaggio rifiuti, il giro di affari è stato stimato in 6,7 miliardi di euro, ma ciò che più conta è che questo settore ha dato lavoro a 76.700 persone, in controtendenza con i dati economici recenti.
Certo, la crisi si è fatta sentire anche qui, ma affermano dal Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, negli ultimi anni ben 38,8 milioni di tonnellate di vetro, plastica, carta e alluminio sono stati riciclati, il che equivale alla mancata apertura di 325 discariche.
Del totale di 6,7 miliardi guadagnati, un miliardo è stato risparmiato evitando l’emissione di 48, 2 milioni di tonnellate di CO2, 3,2 miliardi per i costi di smaltimento, 1,2 è il valore economico del materiale recuperato, 479 milioni di euro sono stati risparmiati grazie alla prevenzione ed il resto è il valore dell’indotto.
Secondo Piero Perron, presidente del Conai, lo scorso anno è stato recuperato il 70% degli imballaggi, anche meglio delle previsioni, e molti di più saranno risparmiati con l’accordo, siglato nei giorni scorsi, con Autogrill, per intensificare i programmi di riciclo, il quale per ora riguarderà solo gli imballaggi, per risparmiare circa 12 mila tonnellate di CO2.
Il programma prevede la raccolta differenziata in autostrada, separando i rifiuti da destinare al recupero da quelli da riciclare. Per adesso il programma partirà solo nelle stazioni Autogrill di Brianza Sud in provincia di Milano, Villarboit Sud a Novara, Limenella Ovest/Nord e Limenella Est-Sud a Padova e Mensa in provincia di Ravenna, ma poi sarà esteso anche alle altre parti d’Italia.
L’obiettivo è di raddoppiare, già soltanto con queste poche sedi, la quantità di materiale riciclato annualmente, fino poi ad estendere il programma ecologico anche al risparmio idrico e all’utilizzo di fonti energetiche alternative. Un buon inizio sulla “strada” giusta.